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Approfondimenti | 25/6/2025

Il contatore della raccolta Porta a Porta

Il contatore della raccolta Porta a Porta

Negli ultimi anni, la gestione dei rifiuti urbani sta subendo una profonda trasformazione, spinta da obiettivi ambientali, economici e normativi. Tra le soluzioni più diffuse per migliorare l'efficienza della raccolta differenziata e ridurre l'impatto ambientale vi è la raccolta porta a porta (PaP), spesso accompagnata da una metodologia di applicazione del corrispettivo del servizio chiamato anche Tariffa Puntuale (TARIP). Questo modello consente di rendere il sistema più equo e trasparente, premiando chi produce meno rifiuti non riciclabili e incentivando comportamenti virtuosi.

Al fine di applicare questo modello, qualunque sia il sistema scelto, è necessario che il servizio di raccolta sia in grado di “misurare i rifiuti” o almeno il rifiuto residuo, cioè quello destinato allo smaltimento e di attribuirne con certezza la produzione alle singole utenze

Nel contesto della TARIP, il contatore è lo strumento che rileva ogni singolo conferimento di rifiuti da parte dell’utente.

Normativa vigente

Nel D.M. 20 aprile 2017 del Ministero dell’Ambiente (oggi MASE), intitolato “Criteri per la misurazione puntuale dei rifiuti urbani ai fini della commisurazione della tariffa”, vengono definite le linee guida nazionali per applicare la misurazione puntuale dei rifiuti urbani prodotti dalle utenze e, conseguentemente, per applicare una tariffazione equa e proporzionale. Il decreto individua le modalità principali di misurazione puntuale dei rifiuti, considerate tutte valide ai fini della tariffazione:

Misurazione Indiretta per svuotamenti (Metodo volumetrico o presuntivo). Misura il numero di svuotamenti di contenitori associati a un’utenza, o il numero di sacchi prepagati utilizzati. Ogni svuotamento ha un volume predeterminato, quindi la quantità viene calcolata moltiplicando il numero di svuotamenti per il volume del contenitore. È il metodo più diffuso nei Comuni italiani.

Misurazione Diretta (Metodo puntuale effettivo). Si basa sulla pesatura reale dei rifiuti conferiti da ogni utenza. Richiede contenitori dotati di bilancia e sistema di riconoscimento utente (RFID, badge, codice).

D.M. 20 aprile 2017 - Articolo 6: Misurazione della quantità di rifiuto

1. La misurazione della quantità di rifiuto conferito avviene mediante pesatura diretta, con rilevazione del peso, o indiretta mediante la rilevazione del volume dei rifiuti conferiti da ciascuna utenza e può essere:

  • a) effettuata a bordo dell'automezzo che svolge la raccolta, attraverso l'identificazione del contenitore o del sacco;
  • b) effettuata da un dispositivo in dotazione all'operatore addetto alla raccolta attraverso l'identificazione del contenitore o del sacco;
  • c) integrata nel contenitore adibito alla raccolta;
  • d) effettuata presso un centro di raccolta.

2. Nei casi di pesatura diretta, la quantità di rifiuti, per frazione di rifiuto oggetto di misurazione prodotta dalla singola utenza (RIFut), è calcolata come sommatoria delle registrazioni del peso conferito (PESconf) per ciascuna utenza espresso in chilogrammi. Pertanto, la quantità di rifiuto di riferimento per utenza (RIFut) è determinata dalla formula: RiFut = ΣPESconf.

3. Nei casi di pesatura indiretta il volume dei rifiuti conferito è determinato dalle dimensioni del contenitore esposto dall'utente o dalla capacità del sacco conferito ovvero ritirato dall'utente oppure dalla dimensione dell'apertura di conferimento dei contenitori con limitatore volumetrico.

4. Nei casi di registrazione di cui al comma 3, la quantità di rifiuto per le frazioni di riferimento, prodotta dall'utenza (RIFut), può essere calcolata anche come sommatoria del prodotto del volume espresso in litri del contenitore conferito per lo svuotamento, o del sacco ritirato o del volume accessibile nel caso di contenitore con limitatore volumetrico, moltiplicato per il coefficiente di peso specifico (Kpeso). Pertanto, la quantità di rifiuto di riferimento per utenza (RIFut) è determinata come: RIFut = ΣVOLcont*Kpeso.

5. Il comune stabilisce, per ciascun periodo di riferimento e per ciascuna frazione di rifiuto, il coefficiente di peso specifico (Kpeso) in base alla densità media dello specifico flusso di rifiuto, determinata come rapporto tra la quantità totale di rifiuti raccolti e la volumetria totale contabilizzata.

6. In sede di prima applicazione, se non sono disponibili dati storici appropriati, il coefficiente di peso specifico può essere ricavato da idonei rapporti di prova eseguiti su campioni di rifiuti di volume predefinito.

7. In caso di compresenza di sistemi di pesatura diretta e indiretta per la medesima frazione di rifiuto, la relativa quantità di rifiuti conferita dalla singola utenza (RIFut), è individuata mediante sommatoria dei quantitativi totali derivanti dalle singole modalità di misurazione.

8. Sia nel caso di pesatura diretta che di pesatura indiretta le dotazioni elettroniche, i contenitori nonchè gli strumenti di pesatura devono rispettare tutti gli standard tecnici applicabili, fermo restando quanto previsto dal precedente articolo 4 in materia di protezione dei dati personali e di gestione informatizzata degli stessi.

Quali sistemi di misurazione esistono per la tariffa puntuale?

Esistono diversi sistemi per conteggiare quanti rifiuti si producono, la cosiddetta “contabilizzazione del rifiuto”, e quindi determinare l’ammontare del corrispettivo da pagare per il servizio di gestione dei rifiuti urbani.

Il più utilizzato, soprattutto nei Comuni con la raccolta porta a porta, è quello che utilizza contenitori o sacchetti con Tag RFID per il riconoscimento delle utenze: in base al tipo di sistema di raccolta e di rifiuti, esistono differenti contenitori e sacchetti, con capacità variabile che possono adattarsi alle diverse situazioni, si procede con l’apposizione dei tag transponder il cui microchip è associato all'utenza.

Un sistema analogo, sempre per i Comuni in cui è attiva la raccolta a domicilio, sono i sacchetti prepagati: al momento del ritiro, l’operatore addebita direttamente all’utente il numero di sacchetti prelevati che avranno quindi un costo per singolo sacchetto e che saranno poi monitorati ad ogni svuotamento per verificarne l’effettivo utilizzo da parte della singola utenza.

Un altro sistema, praticato nei Comuni in cui si effettua la raccolta stradale, è quello dei contenitori stradali con riconoscimento dell’utenza con chiave elettronica o tessera associata alla calotta: ciò consente l’apertura dei contenitori nel solo Comune di residenza, limita la possibilità di conferire grandi quantitativi di rifiuto e impedisce il conferimento nel contenitore di alcune tipologie di rifiuto come ingombranti. Si tratta quindi di contenitori che consentono la misurazione del rifiuto conferito (più spesso in volume che in peso) e il riconoscimento dell’utenza con smart-card.

Quali sono gli strumenti con cui avviene la misurazione?

Uno degli obiettivi chiave dei progetti di tariffazione puntuale è garantire una corretta distribuzione dei contenitori per la raccolta differenziata e la relativa associazione dei dati utente in modo da ottenere un database reale e affidabile. Si possono così sostenere comportamenti virtuosi nei cittadini al minimo costo.

L’identificazione a radiofrequenza (RFID) è una tecnologia di riconoscimento e gestione automatica di informazioni a distanza. Memorizza i dati in particolari dispositivi elettronici passivi (TAG) attivati in prossimità di apparati, sia fissi che portatili, chiamati reader o lettori. A differenza della tecnologia LF (low frequency o a bassa frequenza) non necessita del contatto per la lettura. Ciò rende il lavoro dell’operatore e il servizio più rapidi e fluidi.

Il TAG è un transponder di tipo passivo, senza batteria, applicato durante la produzione del contenitore per la raccolta differenziata con un codice univoco, e successivamente associato a ciascuna utenza in fase di distribuzione delle attrezzature. Il codice può contenere informazioni relative al gestore, all’utente, al comune, alla frazione di rifiuto raccolta, al volume dei contenitori, ecc.

I lettori di TAG UHF sono in grado di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione della quantità di rifiuti prodotti: il cittadino è stimolato a differenziare con attenzione in quanto la sua tariffa verrà calcolata in base allo scarto che effettivamente produce.

Caratteristiche dei dispositivi di lettura dei dati

Caratteristiche dei dispositivi di lettura dei dati

I dispositivi di lettura dati possono essere a bordo dei mezzi di raccolta oppure indossabili dagli operatori ecologici.

Vantaggi

Utilizzare dispositivi mobili, a bordo mezzo o indossabili, presenta diversi vantaggi:

  • Flessibilità operativa: adattabili a diversi modelli di raccolta (porta a porta, contenitori stradali, aree ecologiche);
  • Riduzione dei costi infrastrutturali: minori investimenti rispetto a cassonetti intelligenti diffusi sul territorio;
  • Tracciabilità del servizio: ogni evento è documentato, migliorando trasparenza ed efficienza;
  • Affidabilità dei dati: la combinazione tra tecnologia RFID, GPS e app consente una misurazione precisa.
lettore svuotamenti da polso arcobeat

Dispositivi Indossabili: una Soluzione Flessibile

In alternativa (o in combinazione), alcuni Comuni o gestori utilizzano dispositivi indossabili dagli operatori del servizio (es. palmari RFID, smartphone con app dedicate). Questi strumenti permettono agli addetti di:

  • identificare il contenitore associato all’utenza al momento del conferimento;
  • registrare lo svuotamento dei contenitori o il ritiro dei sacchi;
  • geolocalizzare l’evento e trasmetterlo in tempo reale.

Anche questi dispositivi svolgono una funzione di contatore, in quanto registrano un dato oggettivo associato a un’utenza, su cui poi si basa la tariffazione.

Dispositivi a Bordo Mezzo

I dispositivi a bordo dei mezzi di raccolta (cosiddetti on-board unit, o OBU) sono strumenti in grado di rilevare e registrare in tempo reale le operazioni di svuotamento dei contenitori o il ritiro dei sacchi, associandole all’utente tramite:

  • lettura di tag RFID con identificazione del contenitore;
  • geolocalizzazione;
  • sistemi di pesatura integrati.

Questi dispositivi agiscono, a tutti gli effetti, come contatori, registrando ogni evento utile alla ricostruzione puntuale del servizio fornito a ciascun utente. I dati raccolti sono poi trasmessi a un sistema centrale per l'elaborazione della tariffa.

I sistemi veicolari e i lettori manuali sono collegati e coordinati dal software di gestione dati. Le soluzioni per il calcolo e la fatturazione alle utenze in base ai rifiuti prodotti permettono l'automatizzazione delle attività relative alla tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani in modo semplice e veloce.

Inoltre le soluzioni software dotate di geolocalizzazione supportano le Utility che vogliono rientrare o già rientrano negli schemi regolatori III e IV del TQRIF, ove sono presenti vincoli di qualità tecnica. Grazie al software è possibile svolgere il tracciamento del servizio erogato, registrando da remoto e nel dettaglio gli svuotamenti (dove, cosa, quando e esito dello svuotamento) e il giro raccolta effettuato dai veicoli. La reportistica chiara e dettagliata è funzionale per svolgere le analisi sulla base di grafici, mappe e tabelle.

La raccolta porta a porta, unita alla tariffazione puntuale e al “contatore”, rappresenta un modello innovativo che rende il servizio di smaltimento più sostenibile, equo e trasparente. Ogni cittadino paga solo ciò che davvero produce, incentivando scelte ambientali responsabili e una migliore gestione del territorio.

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