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Approfondimenti | 9/5/2025

Commento normativo | Bonus sociale TARI

Ambiente.it commento normativo Delibere ARERA 43/2025 e 56/2025

Il Bonus Sociale TARI

Con la pubblicazione del decreto del 13 marzo 2025 in Gazzetta Ufficiale, sono stati finalmente chiariti i criteri applicativi per l'introduzione dell'agevolazione sulla tassa rifiuti (TARI) destinata ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico.

Tale intervento dà attuazione a quanto previsto dall’articolo 57-bis, comma 2, del Decreto-legge n. 124/2019 (convertito nella Legge n. 157/2019), che stabiliva misure a tutela degli utenti economicamente svantaggiati nel servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.

Con questa misura, il sistema di sostegno già operativo nei settori di energia elettrica, gas e acqua si estende anche al comparto dei rifiuti urbani.

Modalità di applicazione e requisiti di accesso

Il DPCM n. 24 del 21 gennaio 2025 introduce ufficialmente il “bonus sociale rifiuti”, con decorrenza dal 1° gennaio 2025. La misura, attesa da tempo, è rivolta agli utenti domestici in comprovate situazioni di disagio economico-sociale.

L’agevolazione consiste in una riduzione pari al 25% della TARI o della tariffa corrispettiva del servizio integrato. Nei casi in cui il gestore non sia accreditato al sistema SGAte, la riduzione sarà calcolata sul valore medio nazionale del servizio.

L'agevolazione può essere riconosciuta solo per un’utenza intestata a uno dei membri del nucleo familiare, evitando la duplicazione del beneficio.

Per accedere al bonus, il nucleo familiare deve presentare un ISEE non superiore a 9.530 euro. Tale soglia sale a 20.000 euro per le famiglie con almeno quattro figli a carico.

Questi limiti replicano quelli previsti per le agevolazioni nei settori energetici e idrici, in un’ottica di coerenza e semplificazione del sistema.

Riconoscimento automatico del beneficio

Differenziandosi dalla maggior parte delle agevolazioni, che richiedono la presentazione di una domanda, il bonus TARI viene riconosciuto automaticamente agli utenti domestici in possesso dei requisiti necessari e con un ISEE valido. Questo approccio semplifica notevolmente l'accesso al beneficio da parte delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Il meccanismo si basa sulla condivisione dei dati tra ARERA, INPS, Comuni e Gestori dei rifiuti, così da garantire efficienza e inclusività. Tuttavia, ciò richiederà un importante adeguamento dei sistemi informativi e gestionali dell'Ente e dei gestori del servizio rifiuti.

La corretta applicazione dell’agevolazione dipende da un’efficace collaborazione tra i diversi attori istituzionali.

I Comuni, soprattutto se gestori diretti del servizio, dovranno garantire l’interoperabilità dei propri sistemi con quelli nazionali. Questo sistema richiederà software integrati, per evitare o quantomeno ridurre inserimenti manuali di dati aggiuntivi a carico degli operatori dell'Ufficio Tributi e il conseguente rischio di errori.

Effetti economici sul sistema tariffario

L’introduzione del bonus TARI avrà impatti economici rilevanti. Dato che i costi del servizio devono essere integralmente coperti dalla tariffa (Legge n. 147/2013), l’agevolazione comporta una redistribuzione del carico tra gli utenti.

Il meccanismo sarà sostenuto da una componente perequativa finanziata da tutti gli utenti, con fondi raccolti dalla CSEA.

La misura del 25% sarà uniforme a livello nazionale, ma l’eterogeneità delle tariffe TARI locali comporterà differenze significative negli importi scontati.

Se da un lato il bonus alleggerisce il carico fiscale per le fasce vulnerabili, dall’altro impone un piccolo aggravio anche alle famiglie non beneficiarie, incluse quelle con redditi appena superiori alla soglia ISEE. Il valore fisso del 25%, pur garantendo semplicità, potrebbe risultare inadeguato in alcuni contesti familiari, rispetto ai modelli più flessibili dei bonus energetici.

Restano da chiarire aspetti rilevanti, come il trattamento contabile della nuova componente nei bilanci comunali e l’eventuale necessità di anticipazioni finanziarie verso CSEA.

Nei Comuni con elevata evasione o morosità, tali anticipazioni potrebbero rappresentare un rischio finanziario.

Inoltre, sarà importante definire con precisione le modalità applicative, evitando ambiguità che potrebbero generare disuguaglianze territoriali.

Adeguamento normativo locale e informazione ai cittadini

Non sarà necessaria una modifica automatica dei regolamenti comunali, salvo che l’Ente abbia già previsto proprie agevolazioni simili. 

A tal proposito, considerato il disallineamento tra il termine riservato ai Comuni per l'approvazione dei PEF per il servizio di gestione dei rifiuti, delle tariffe e dei regolamenti TARI (fissato entro il 30 aprile dall'art. 3, comma 5-quinquies, del Decreto-legge del 30/12/2021 n. 228) e quello concesso ad ARERA per la definizione della componente perequativa e delle modalità applicative e di scambio dati (previsto entro il prossimo 28 agosto, ai sensi dell'art. 3, comma 2 del DPCM n. 24, in vigore dal 28 marzo), sarebbe auspicabile che fosse prevista una deroga al termine, per consentire agli enti le necessarie valutazioni regolamentari e tariffarie.

ARERA potrà stabilire un periodo di transizione di 12 mesi per l’applicazione graduale del bonus, durante il quale sarà essenziale un attento monitoraggio, anche per consentire l'adeguamento dei sistemi informativi e gestionali. 

L’Autorità di Regolazione avrà un ruolo determinante nel coordinamento e nella supervisione del processo, poiché il decreto definisce linee guida e standard operativi per garantire un'applicazione uniforme dell'agevolazione sul territorio nazionale, pur nel rispetto dell'autonomia regolamentare dei comuni.

Il Comune è tenuto a comunicare l’esistenza del bonus sociale con una campagna informativa rivolta ai cittadini, mettendolo in evidenza nella sezione della trasparenza TARI e sugli avvisi di pagamento, in modo da assicurare la massima conoscenza rispetto all'agevolazione e alle relative modalità di fruizione.

Il bonus sociale TARI costituisce un tassello fondamentale nel completamento delle politiche sociali legate ai servizi essenziali. Uniformando i criteri di accesso e semplificando le modalità di fruizione, si punta a garantire un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà. Tuttavia, il successo della misura dipenderà dalla sua attuazione pratica e dalla capacità delle istituzioni coinvolte di affrontare le sfide organizzative e finanziarie connesse.

Confronto con gli altri bonus sociali ARERA

Sebbene accomunato dalla finalità sociale, il bonus TARI presenta caratteristiche peculiari che lo differenziano dagli altri settori.

Nel settore elettrico, il beneficio varia in funzione del numero di componenti familiari e prevede importi differenti (es. 113,46 € per nuclei di 1-2 persone, fino a 161,04 € per famiglie con almeno 4 membri).

Il bonus gas è soggetto a variazioni mensili e stagionali, tenendo conto di clima, utilizzo e dimensione familiare.

Per il servizio idrico, l’agevolazione corrisponde a un volume minimo garantito (50 litri per abitante al giorno), ma il suo valore economico varia territorialmente.

Le tempistiche di erogazione differiscono: 3-4 mesi per luce e gas, 6-7 mesi per l’acqua, mentre per la TARI si attendono chiarimenti, vista la diversità nella bollettazione comunale.

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