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La Tariffazione Puntuale in Italia | Rapporto IFEL
Il convegno di IFEL sulla Tariffazione Puntuale in Italia ha fornito interessanti spunti di riflessione fornendo una panoramica della sua diffusione sul territorio italiano, dei livelli di raccolta differenziata raggiunti, dei diversi approcci utilizzati per implementarla, e delle policy regionali attuate per favorirne la diffusione, oltre che fornire degli spunti di riflessione per il suo sviluppo futuro.
Diffusione della Tariffazione Puntuale in Italia
La tariffazione puntuale ha una diffusione ancora parziale nel territorio nazionale con evidenti differenze nelle varie Regioni comprendo una popolazione di 8.086.495 abitanti (13,7% della popolazione italiana) e 1.116 Comuni (14,1 del totale).
La Tariffazione Puntuale è consolidata e diffusa in buona parte del Nord-Est:
- Il Veneto è la Regione con più Comuni e popolazione in Tariffazione Puntuale in assoluto: 296 su 563, con 2,3 milioni di abitanti Ruolo chiave degli EdA (Consigli di Bacino) e delle gestioni in house.
- In Alto Adige e Trentino la Tariffazione Puntuale si è diffusa grazie all’azione delle Province Autonome in cui è stata adottata dal 100% e dal 79,5% dei Comuni.
- L’Emilia-Romagna conta 102 Comuni in Tariffazione Puntuale, con oltre 1,5 milioni di abitanti Azione della Regione, grandi gestori integrati e in house i fattori di sviluppo.
- In Friuli Venezia Giulia vi sono 40 Comuni in Tariffazione Puntuale (quasi 232.000 ab.); esperienze nate dal basso, concentrate nelle prov. di UD e PN con gestori in house.
Da questa analisi si evidenzia come la diffusione della tariffazione puntuale spesso si verifichi per emulazione infatti è interessantissimo vedere che tra Emilia Romagna, Lombardia e Veneto la tariffazione puntuale fluttua attraverso i confini regionali e vi è contaminazione dei modelli di gestione.
Nord Ovest
I Comuni che applicano la Tariffazione Puntuale sono 367 (quasi il 33% del totale nazionale, il 24,7% della popolazione in TP) e contano complessivamente circa 1,55 milioni di abitanti, pari rispettivamente al 12,2% dei Comuni e a poco più del 12,6% della popolazione del raggruppamento geografico (che conta quasi 3 mila Comuni). Piemonte e Lombardia contribuiscono in modo decisivo al notevole trend di crescita dell’area: +42,3% nell’ultimo triennio per quanto riguarda i Comuni.
Centro
La Tariffazione Puntuale è ancora poco diffusa, con quasi tutti i casi concentrati in Toscana e Umbria: i Comuni che la applicano sono solo 57 (il 5,9% del totale) e contano circa 778 mila abitanti (cioè, il 6,7% della popolazione complessiva dell’area geografica), pari rispettivamente al 5,1% e 9,6% del totale nazionale. Grazie all’exploit dell’Umbria, però, rispetto al 2019 registriamo un incremento molto rilevante quanto a numero di Comuni (+83,9%) e relativa popolazione in TP (+52,6%).
Sud e Isole
Le esperienze di tariffazione puntuale sono pochissime e la dinamica evolutiva minima; nel 2022 nessun Comune aveva ancora implementato la tariffazione puntuale in 5 Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Molise. I casi rilevati si trovano in sole 3 Regioni: Puglia, che conta due esperienze (entrambe in Provincia di Bari); Sicilia, con 3 piccoli Comuni in Tariffazione Puntuale; Sardegna: nel 2021 il Comune di Cagliari (circa 148 mila abitanti) ha introdotto la Tari tributo puntuale; grazie alla politica di promozione varata dalla Regione nel 2022.
Regime tariffario dei Comuni in Tariffazione Puntuale
Nel 2022 quasi il 71% dei Comuni individuati da IFEL (791 su 1.116) applica la tariffa corrispettiva, con una popolazione totale pari a 5.642.624 abitanti, contro 2.443.871 dei Comuni in tributo puntuale (30,2% della popolazione totale in TP).
I nuovi Comuni in Tariffazione Puntuale. Anni 2020-2022
Nel triennio 2020-2022 i Comuni italiani che hanno implementato la tariffazione puntuale sono stati in totale 200, con una popolazione di 1.299.029 abitanti al 31/12/2022, pari al 16,1% di quella totale dei Comuni in Tariffazione Puntuale nel 2022.
L’anno in cui complessivamente si registra il più elevato numero di passaggi in Tariffazione Puntuale è il 2021, quello con il minore il 2020, segno che, a causa della pandemia, in quell’anno diversi Comuni confermarono le tariffe del 2019 e rinviarono l’introduzione della tariffazione puntuale decisa in precedenza.
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